In America stanno facendo molto discutere le scelte sui sistemi di disinfezione dell’aria adottati all’interno delle scuole pubbliche e delle università. Per contenere ed evitare possibili focolai di Covid-19 e per migliorare la qualità dell’aria, tantissimi sistemi scolastici hanno acquistato dispositivi, inclusi ionizzatori e meccanismi generatori di ozono, che mancano di dati scientifici, test di laboratorio e spesso non conformi alle normative, che potrebbero persino essere dannosi per la salute degli studenti, in particolare dei ragazzi con asma o allergie.
La scarsa ventilazione nelle scuole più vecchie e gli impianti vetusti, erano un problema cronico prima del Covid-19.
Le autorità competenti non hanno stabilito, in nessuna delle leggi sugli aiuti al Covid-19, che includevano 193 miliardi di dollari per le scuole, quali tipi di dispositivi dovessero essere acquistati.
La paura che ci possa essere una “crisi sanitaria” secondaria dovuta alla qualità dell’aria nelle scuole, ha portato molte associazioni a sensibilizzare il Dipartimento d’Istruzione nel richiedere alle scuole ricerche scientifiche che dimostrino se i dispositivi siano sicuri ed efficaci, che non emettano livelli di ozono pericolosi o che non rilascino sottoprodotti quale formaldeide e nanoparticelle.
Le nuove direttive invitano ad usufruire di tecnologie scientificamente provate e sicure nel trattamento dell’aria con filtri HEPA e radiazioni UV-C.
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